Si parlerà della sofferenza psicologica grave, in particolare di quella psicotica, e delle relazioni interpersonali che lo psicotico può stabilire. Queste sono sempre di tipo simbiotico e si esprimono a tre diversi livelli di gravità: fusionale, ambivalente e focale.
Scopo della terapia è aiutare il paziente ad approdare alla simbiosi focale, che è uno stato psicotico ridotto che non arreca particolare sofferenza né a sé né all’ambiente in cui vive. Per promuovere questo cambiamento è di fondamentale importanza la relazione empatica che si stabilisce tra medico e paziente, la quale diventa un fattore trasformativo aspecifico che agisce con qualsiasi modello terapeutico utilizzato (psicoterapia, psicofarmaci, assistenza): dato importante, poiché le patologie psicotiche richiedono l’utilizzo integrato di più modalità di intervento scelte sulla base del bisogno specifico del paziente, nella ricerca del quale egli diventa nostro prezioso collega e insegnante.
Il libro di cui si parla è: Giorgio Foresti, “Curare la psiche. La relazione come fattore di cambiamento. Strategie terapeutiche nelle patologie difficili”. Casa editrice Mimesis – collana eterotopie
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